
È la stagione dei grigi e dei marroni, quella in cui i toni si fanno cupi e la neve è già passata oltre. È il ghiaccio a farla da padrone, in compagnia del sole, che corre ancora basso, verso l’orizzonte, ed è troppo debole per trasformare il paesaggio a sua immagine. Tra i sempreverdi, avvolti nell’ombra, risplende la luce eterea di un abete bianco. È una luce tenue, quasi impercettibile, segreta agli occhi della maggioranza. Bisogna saper guardare, bisogna saper ascoltare. Solo pochi la riconoscono.